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E' in atto un processo di innovazione tecnologica, ma anche economica e sociale, che riguarda il rapporto tra la persona e un numero sempre più grande di oggetti intelligenti e interconnessi.
Internet delle Cose (IOT) e Intelligenza Artificiale (IA) stanno cambiando le esperienze dei consumatori, dei pazienti, dei viaggiatori e dei cittadini nelle loro Smart City e Smart Home. Al contempo le aziende stanno creando nuovi servizi e prodotti grazie alle potenzialità di queste tecnologie, ma soprattutto stanno innovando i processi per produrli e le modalità; con cui offrirli al mercato, in ogni settore: dal retail all'agricoltura, dalla logistica ai trasporti, dalla sanità ai servizi sociali, dalla formazione alla cultura.
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Il dominio tecnologico
Questo profondo cambiamento, indotto dall'evoluzione tecnologica, sta generando da un lato opportunità impensabili e dall'altro sfide sempre pù difficili da affrontare, per le possibili conseguenze etiche e sociali. Proprietà e riservatezza dei dati, sicurezza, etica delle macchine sono solo alcuni dei temi affascinanti e al tempo stesso preoccupanti da affrontare. La rivoluzione 4.0, come ogni innovazione sociale o svolta economica, è un processo ambivalente. Inquietudine e paura s’intrecciano con fiducia e speranza, l’incertezza si alterna all’entusiasmo.
La tecnoscienzaè diventata una macchina per produrre innovazione, cioè efficienza e non verità. E' una scienza puramente analitica, che evita ogni questione sintetica, quelle che costituiscono le idee della ragione. La tecnologia è sfruttata da un capitalismo aggressivo e irresponsabile che distrugge le strutture sociali ma anche quelle mentali e gli ambienti naturali.
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De-personalizza, de-responsabilizza, tende a eliminare ogni incalcolabile, ovvero ogni singolarità.
Questo processo conduce, secondo B. Stiegler, al grado zero del pensiero nella proletarizzazione generalizzata di utenti, consumatori, prosumers e marketers. In questa condizione la creatività; non ha più valore. Viene meno la capacità di partecipare alla produzione e alla fruizione dei simboli che informano la realtà sociale.
La diffusione della tecnologia avanzata sta producendo una globalizzazione senza centro.
Ci viene detto che tutto è attorno a noi, perchè noi valiamo, ma il centro è sempre altrove e i meccanismi che ci governano sono sempre più anonimi. Siamo illusi di possedere una libertà senza limiti ma ci sentiamo manovrati come folla. I meccanismi che governano, con molti centri e distanze, ci convincono di essere soli al mondo e di dover diventare imprenditori di noi stessi, soli e disarmati.
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