CONOSCERE
Non ogni invenzione avvia un processo stabile di azione . Solo quelle che scaturiscono dal duro lavoro della conoscenza e a loro volta lo amplificano e lo continuano. S’inventa conoscendo, si conosce mentre s’inventa.
La riflessività facilita l’orientamento. La speranza però supplisce ai limiti della conoscenza. Speranza è riorientamento dall’incertezza (ma anche dalla paura), quando si esaurisce l’orizzonte della conoscenza.
Il metodo della speranza consiste quindi in un radicale orientamento temporale della conoscenza. La domanda che sempre si propone, è “Che cosa posso sperare?”, indisgiungibile dall’altra “Che cosa posso conoscere?”.
Nella società complessa, insegnava N. Luhmann, si partecipa solo se si conosce. La conduzione di un’impresa sociale esige competenza e conoscenza.
Sperando si conosce, conoscendo si spera. L’oscillazione tra speranza e conoscenza è provocata dal continuo, performante e interattivo lavoro del processo conoscitivo, anche quando si riconosce l’umano limite del conoscere.
La qualità della formazione è data dal raggiungimento di tre obiettivi essenziali: l’acquisizione delle competenze, la cura del rapporto fra il lavoratore e la sua impresa, dell’impresa con fornitori e clienti, la maturazione della consapevolezza della vocazione professionale.
Le competenze sono le abilità perseguite, sia in termini di efficienza (facilità con cui si realizza un compito) che di efficacia (quanto funziona il compito raggiunto).
Gestire un’impresa è una responsabilità che richiede formazione continua e aggiornamento costante. Non si tratta solo di responsabilità verso il denaro e le cose ma anche altre persone, all’interno di organizzazioni.
Secondo un’ampia e riconosciuta bibliografia, sostenuta anche dalle nuove scoperte delle neuroscienze, all’operatore “immateriale” è sempre più riconosciuta una professionalità al confine tra scienza e arte, al punto da intendere il suo stesso lavoro in termini performativi, dove talento, creatività e motivazioni entrano come ingredienti essenziali del servizio, dove la prestazione è sostituita dalla vocazione. L’agire diventa performativo quando avviene un processo sociale riuscito, nel quale degli “attori” dispiegano per gli altri, valori e significati della loro vita, in uno stato emozionale intenso e in una rete di buone relazioni.
L’economia della speranza si sviluppa intorno all’economia della conoscenza. Quando si condensano le innovazioni, conoscere diventa prioritario, è il fattore principale di produzione. Si passa dall’economia dei beni al lavoro della conoscenza. In economia conoscenza indica ciò che si può già applicare, è quindi la base da cui si avvia la speranza.
Questa scheda è stata redatta da:
Domenico Cravero
in data
25/11/2018