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L’Economia della speranza racconta le proprie esperienze e cerca di offrire un suo contributo specifico a proposito di mercato, lavoro retribuito, misurazione del successo, sistema finanziario, proprietà.  
   L'Economia della Speranza, (The Economy of Hope), è una prospettiva teorica e un metodo operativo la cui elaborazione proviene dal mondo accademico e da pratiche sociali sperimentali di diversi Paesi (Stati Uniti, Svezia, Romania, Giappone, Africa Occidentale) che potrà dare un contributo significativo anche in Italia.
Miyazaki, H.  The method of Hope  Stanford University. 2004; id Arbitraging Japan, dream of capitalism at the end of finance, California Press, London; id. The economy of hope, Penn, Philadelphia 2017.
L'economia della Speranza, (The Economy of Hope) riguarda ciò che un gruppo, una comunità, un popolo desiderano, ciò che cercano e intendono fare, nel senso forte: cioè l’azione.
La speranza (desiderare una cosa con un'intensità tale da vederla realizzata) è strettamente legata alla fantasia.
Nel linguaggio antico "fantasia" significa "apparizione", dice la potenza dell’immagine, orientata all’azione
La fantasticheria, invece, desidera ma non è disposta ad agire.
 
  1) Tutto parte dalla forza dell’immagine, questo deve conoscerla anche l’imprenditoria. Più l’immagine di ciò che tu potrai diventare è forte, più sari motivato da agire.
Anche l’arte, il racconto sono fondamentali per motivare.
Devi pre-vedere ciò che potrai diventare. Intensità della immagi-nazione non porta subito all’azione perché la realtà è molto complessa e le sfide economiche (per chi parte svantaggiato) sono difficili. 

2) Quindi il secondo passo è produrre qualcosa di nuovo, inventare. Produce qualcosa che prima non c’era.
Le invenzioni aprono sempre dei mondi. Nella tua impresa insieme si dovrà inventare uno strumento, una via d’uscita, qualche aspetto nuovo, inedito. 
 
  3) Così si raggiunge il terzo step: la conoscenza avviene mentre si sviluppa l’immaginazione e la fantasia e l’invenzione. Nel linguaggio antico conoscere e amare sono lo stesso verbo. Si conosce solo ciò che si ama (e si ama solo ciò che si conosce). Conosci solo ciò che hai fatto tuo inventandolo. Infine: l’azione: si fa solo ciò che si conosce e si conosce solo ciò che si fa.
4) L'ultimo step presuppone i precedenti. C’è molto da conoscere per diventare protagonisti in un’azione così difficile. Il braccio operativo della Economia della Speranza è quindi la Scuola Popolare d’impresa. Attraverso metodi nuovi come l’apprendimento cooperativo la ricerca intervento, l’aiuto dell’arte si può recuperare il meglio delle proprie risorse. Economia che ha gambe per camminare. La difficoltà può allora trasformarsi in  “potenza” (possibilità di essere) perché fa emergere il valore della persona. È una sfida etica: è giusto che le persone diano il meglio di sé. Ne va della loro felicità, della loro autonomia.

 
La speranza, infatti, deve essere organizzata:
si deve sapere che c’è una possibilità, che si può immaginare un’alternativa,
che esiste futuro.
La possibilità apre il cammino, però si deve “vedere” nella passione
per una grande opera sociale, culturale, spirituale,
l’unica che possa contrastare la caduta sociale della solidarietà.
(Questa pagina è stata consultata: 27 volte, dal 01/09/2025)

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